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DRAMMA IN 3 ATTI

I ATTO – LA MANOVRA DI LUGLIO

Il governo chiede coesione in nome dell’interesse comune. E’ il tasso che mi preoccupa.

Berlusconi: “Le banche sono solide, le famiglie ricche”. Deve essere una manovra di esercitazione.

In realtà, il bisogno di denaro è tale che il maxi-emendamento era sponsorizzato dalla Kinder.

Taglio delle agevolazioni fiscali relative alla famiglia. Verranno applicate solo per chi ha da due famiglie in su.

Tagli anche sugli asili: i bambini non devono farsi illusioni.

I giovani imprenditori che intraprendono un’attività pagheranno inizialmente il 5% di tasse. Poi si faranno furbi.

Il governo punta al pareggio di bilancio. “A quanto ammonta la taglia su Berlusconi?”

Gasparri annuncia l’arrivo di un testo con lo scopo di tranquillizzare i mercati. “Con quante s si scrive dimissioni?”

Tremonti: “E’ come sul Titanic”. Una manovra sbagliata.

II ATTO – GLI EFFETTI

La situazione della Borsa italiana è critica, numerosi i ribassi a Piazza Saldi.

La settimana scorsa, il calcolo del Ftse Mib è stato sospeso. Hanno pignorato i computer.

I titoli italiani vanno così male che le contrattazioni si sposteranno all’inceneritore di Acerra.

Numerosi i crolli: sembrava che il Ministro dell’Economia fosse Bondi.

Secondo gli esperti, in questo periodo le Borse sono volatili. Per diabetici.

La situazione del debito italiano è talmente drammatica che Tremonti potrebbe essere sostituito da Bono.

Berlusconi: “I mercati non valutano correttamente la nostra solidità”. Prova col monte dei pegni.

Secondo il premier, sulla crisi della Grecia l’Europa è stata lenta. Solo noi le siamo subito stati vicini.

“Ho tre aziende in Borsa”, ha dichiarato Berlusconi, mostrando di condividere i problemi delle famiglie italiane.

“Il mercato non valuta correttamente i nostri punti di forza”. Vuole sempre la fattura.

“Se avete titoli, teneteli nei cassetti”. E avrete degli splendidi pezzi di arte povera.

“Non credo che la crisi si aggraverà”. Alla nostra economia verrà risparmiato il vilipendio.

III ATTO – MANOVRA BIS

Tremonti: “La crisi ha preso un corso non facile da prevedere nella sua dinamica”. Non ha portato il benessere che ci aspettavamo.

Il discorso di Tremonti non convince nessuno: calano le sue possibilità di essere nominato curatore fallimentare.

A mezzogiorno il governo invita i rappresentanti degli enti locali, per spiegare le misure che verranno intraprese. Ma chiede loro di portare il pranzo.

Le Regioni definiscono “sconcertante” la manovra. E sono abituate all’abbigliamento di Formigoni!

Famiglia cristiana spera che le lacrime ed il sangue valgano per tutti. Specie per le statue della Madonna.

Il governo pensa di accorpare sulle domeniche le festività. Sicuri che non ci siano ponti più inutili?

Le festività laiche verranno dunque spostate al lunedì. Anche la Festa dei lavoratori diventa precaria.

Nel mirino del governo c’è l’abolizione delle province con meno di 300 mila abitanti. Quella gente non scopa abbastanza.

La manovra prevede dunque l’abolizione di 37 province. Le ultime amministrative proprio non le hanno digerite.

(Milano verrà accorpata a Segrate)

Accorpamento dei piccoli comuni, taglio dei fondi contro il dissesto idrogeologico: per alcuni paesi di montagna l’accorpamento potrebbe essere fisico.

Berlusconi: “Andiamo nella direzione richiesta dalla Banca Europea”. Deve aver finalmente letto la posta del 2008.

“Cancelliamo oltre cinquantamila poltrone”. Saranno sostituite da comodi troni.

Il premier ringrazia Tremonti: “Ha lavorato giorno e notte”. Ci credo che alla fine non fosse lucido.

Sulla manovra non verrà posta alcuna fiducia. Almeno a detta dei mercati.

Napolitano anticipa il rientro dalle vacanze. E controlla subito il materasso.